Proprio come prometteva la pubblicità, bastò versarne un tappo per sciogliere ogni traccia di impurità.
First reaction: bleah.
Mentre scrivevo questa frase, perfettamente consapevole di averci infilato la rimaccia pubblicità/impurità, sapevo che avrei dovuto sistemarla e riscriverla.
Quale potrebbe essere un sinonimo di pubblicità?, mi sono chiesta. Réclame, ho pensato. Sì, è un termine un po’ antiquato, oggi lo usa solo Antonella Clerici, però la scena si svolge nel 1979, perciò un tocco vintage potrebbe starci.
Che alternative ho?, mi sono chiesta. Magari potrei scrivere: Proprio come prometteva lo slogan, ma il mio originale non parla di slogan, è un banalissimo as advertised. Magari l’ipotetico slogan dice tutt’altro, e il fatto che basti versane un flacone per sciogliere – che poi sono sicura di sciogliere? non sarebbe meglio dissolvere? un problema alla volta, questo lo risolviamo in un secondo momento – ogni traccia di impurità si evince dallo spot.
E quindi? Come pubblicizzato? No, orribile. Come promesso e basta? Ma promesso da chi? E se mi buttassi su spot pubblicitario o solo su spot? Troppo televisivo, tutt’al più radiofonico, e magari questa è una pubblicità diversa, sui cartelloni o sui giornali, vai a sapere.
Davvero réclame non posso usarlo? Siamo sicuri sicuri? Mi risolverebbe un sacco di problemi réclame. No, perché io ho la ragionevole certezza che réclame mi verrebbe contestato in fase di revisione e mi troverei punto e a capo. Come ne esco?
Sembra un vicolo cieco, un enigma per solutori più che abili. Invece no, in realtà è una bazzecola. Sono io che ho sbagliato approccio, che mi sono fissata su uno dei due termini problematici e ho perso di vista il quadro generale.
Basta spostare lo sguardo ed ecco che la soluzione è lì, proprio davanti ai miei occhi.
Lascio tranquilla la pubblicità e mi concentro su impurità che può diventare, senza grossi sforzi e senza grossi danni, sporco.
Proprio come prometteva la pubblicità, bastò versarne un tappo per sciogliere ogni traccia di sporco.
DISCLAIMER: I miei post non hanno la presunzione di rivelare la verità assoluta. Sono solo riflessioni di una traduttrice tra tante. Dicono qualcosa del mio approccio a questo lavoro, che non è l’unico e – soprattutto – non è necessariamente quello migliore. Ma tant’è.